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Il segmento testuale Scriverà Tito è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 2Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 743

Brano: [...]e colonne dei feriti del secondo gruppo, al comando di Milovan Djilas (v.), tentarono invano di ripassare il fiume Tara. I combattenti, per quanto allo stremo delle forze, forse ce l’avrebbero anche fatta, ma gli ospedali in nessun caso. Il fiume era in piena, i pochi ponti si trovavano sotto il tiro del nemico e l’opposta sponda era fortemente presidiata dai tedeschi. Gli ospedali erano fermi sul monte Piva in attesa che si aprisse un varco.

Scriverà Tito: « Quel giorni furono i più difficili della mia vita, semplicemente non sapevo come avrei fatto per salvare i feriti. I tedeschi ci avevano stretto in una morsa d’acciaio. Tutti i feriti si trovavano sulla Piva. La Terza Divisione al comando di Sava Kovacevic aveva tentato di sfondare oltre la Tara verso il Bobovo, la direzione da me suggerita, ma non gli era riuscito; il nemico aveva occupato tutta la Tara. Verso Stulac non potevano dirigersi perché lì c’erano ingenti truppe nemiche, perfino bulgari. Dal vallone della Sutjeska, verso mezzogiorno, inviai una staffetta con l’ordine per Sava Ko[...]

[...]ungermi, passando per i| Maglie non ancora occupato dal nemico. Sava Kovacevic spedì avanti i feriti attraverso il varco libero, non libero però dall’aviazione tedesca. Le colonne dei feriti vennero ripetutamente bombardate... ».

Dopo aspri combattimenti, protrattisi fino all'8 giugno, le sei Brigate del Secondo gruppo si portarono oltre la Piva per congiungersi alle dieci Brigate del I Gruppo sul Vucevo ed oltre il vallone della Sutjeska.

Scriverà Tito: « Nella vallata della Sutjeska si ingaggiò una battaglia lunga e accanita fra il nemico e le nostre unità che finalmente riuscirono a rompere l'accerchiamento. Il pericolo maggiore, l’occupazione dei monti

Da sinistra: Tito e Koca Popovic (Jaice, 1943)

Maglie, Volujak e Vucevo era stato scongiurato. Il grosso delle nostre forze ebbe la possibilità di sganciarsi. Mentre la nostra Terza Divisione conduceva ancora sanguinosi combattimenti di retroguardia sulle sponde deirOrmaritza, la Prima e la Seconda Divisione infransero l'accerchiamento sulla Sutjeska e le loro avanguardie procedetter[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 742

Brano: [...]aversando passi invalicabili in notti senza luna. Fu giocoforza abbandonare e distruggere le armi pesanti ancora a disposizione. La mancanza di viveri si faceva sentire fra i combattenti ormai sfiniti. Il reparto inviato sul Vucevo, intanto, vi arrivò solo pochi minuti prima che sulla vetta mettessero piede i tedeschi che si

arrampicavano dall'opposto versante. Si accese un violentissimo combattimento e i tedeschi furono rigettati a valle.

Scriverà Tito su questa fase: « Noi comprendemmo tutta la gravità della situazione, il nemico comprese la nostra intenzione di rompere in quella direzione. Facemmo passare sul monte forze sempre più numerose con l’obiettivo di condurre azioni offensive e di cacciare il nemico dalle sue posizioni nella valle della Sutjeska. Avviammo operazioni offensive anche in direzione di Gacko e inviammo a marce forzate la II Brigata dalmata su uno dei punti più importanti, Gornje Bare, un'altura situata sui corsi superiori della Sutjeska e della Neretva. Ma il nemico non tardò a comprendere il suo errore: fece arrivare[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Scriverà Tito, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---altopiano <---italiani <---Diritto <---F.W. <---Foca-Sarajevo-Visegrad <---Frederick William Dea <---Gacko-Goransko <---I Brigata Proletaria <---Il pericolo <---Koca Popovic <---Milovan Djilas <---Sutjeska-Pliva <---William Stewart <---altipiani <---italiane <---mangiano <---radiotelegrafisti



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